Magica Indian Summer

Voglia di variegate informazioni sulla tarda estate, sull’autunno, sull’Indian Summer e sulla "fabbrica di colori" degli alberi?
Se vi interessano informazioni sulle zucche, compresi gli esemplari da record o su Halloween, o se desiderate una deliziosa ricetta a base di zucca, cliccate sui rispettivi titoli e buona lettura!
Gli indiani e l’Indian Summer


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Cos'hanno in comune l'Indian Summer e la moda


Completano il look perline, piume, braccialetti in pelle e, naturalmente, coroncine di fiori per i capelli. Colori e accessori che strizzano l'occhio al movimento flower power di fine anni '60 o all'iconica acconciatura floreale di Frida Kahlo.
In ogni caso è una moda straordinariamente bella. Perché mostra il coraggio di rompere con gli schemi abituali per godersi il qui e ora con allegria e gioia di vivere. La vita è semplicemente beautiful - soprattutto durante l'Indian Summer.
Non siete tipi bohemienne e desiderate conoscere altri tipi di moda? Cliccate QUI.
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L’autunno è femminile
Anche in Ungheria, Polonia e Russia si parla di “estate delle donne anziane”, mentre invece in Finlandia questa stagione è chiamata il “tempo della colorazione bruna”. I più romantici sono però i giapponesi, che chiamano questo periodo dell’anno “piccola primavera” (koharu) e lo trovano bellissimo, tanto che dedicano il loro tempo libero alla ricerca di paesaggi e parchi dalle tonalità autunnali particolarmente affascinanti. Non varrebbe la pena di introdurre questa consuetudine anche da noi? Provateci: vi auguriamo una passeggiata indimenticabile!



Anche noi siamo romantici: ve lo dimostriamo QUI.
La “fabbrica di colori” degli alberi
Nella tarda estate i boschi si vestono di sgargianti colori perché gli alberi si preparano all’arrivo dell’inverno, stagione nella quale vanno per così dire in letargo. Allo scopo, quando le giornate si accorciano e le notti diventano più fredde, gli alberi sottraggono alle foglie la preziosa clorofilla e la convogliano alle radici.
L’intensità della colorazione delle foglie può dipendere dalla temperatura. Se in autunno subentrano già precocemente le notti fredde, il passaggio della clorofilla è piuttosto rapido mettendo a nudo i fulgidi colori della stagione autunnale. Tutto chiaro?
Il simbolismo dei colori dei fiori è illustrato QUI
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La cura detossinante delle latifoglie
Non per ultimo, gli alberi spogli sopportano meglio il peso della neve in inverno. E infine, la corona disadorna dell’albero consente ai raggi di sole in primavera di raggiungere il terreno per far germogliare piante precoci quali anemoni, aglio orsino o il ranuncolo favagello.


In autunno le nostre piante non perdono le foglie. Constatatelo QUI.
Cosa ci regala momenti di felicità?
Una cosa è certa: nella classifica di chi ci regala la maggior parte delle maggiori fonti di momenti di felicità al primo posto ci sono la famiglia e i bambini. E al secondo la natura. Lo abbiamo scoperto con la nostra inchiesta nell’ambito della quale vi abbiamo chiesto quando vi sentite felici. Alcune delle risposte menzionano anche questa stagione.
Ecco qualche esempio:
“Mi sento felice quando la calura estiva cede il passo alle meravigliose giornate fresche della tarda estate.”
Oppure: “Sono felice quando cammino su un tappeto di foglie morte scricchiolanti e posso immergermi nell’incredibile opulenza di colori dell’Indian Summer.”
Ed ecco una risposta non associata alla natura, ma che fa riflettere: „Mi ritengo felice e privilegiato per il fatto di vivere in Svizzera, senza guerre, senza fame. Per me la felicità consiste anche nel poter alzarsi sani ogni mattina.”
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13 settembre: Giornata internazionale del pensiero positivo
Un bicchiere riempito a metà è mezzo pieno o mezzo vuoto? E il tredici porta scalogna o fortuna? Nel primo caso si tratta di una questione di punti di vista, nel secondo di credenze a sfondo culturale. In Giappone, per esempio, il 13 porta fortuna. Ma la buona sorte può essere solleticata anche con il pensiero. Da vari studi risulta che il pensiero positivo influisce non soltanto sullo spirito, bensì anche sul corpo e che gli ottimisti, oltre ad essere più sani e più felici, vivono più a lungo.
Un’occasione più che propizia per mettere al bando i pensieri negativi e concentrarsi consapevolmente sulle cose belle della vita.
Godetevi per esempio il bel tempo o i sorrisi intorno a voi, affrontate la giornata con un atteggiamento positivo. Naturalmente il 13 potrebbe anche piovere.
A parte il fatto che, come si suol dire, la pioggia rende belli, è comunque inutile arrabbiarsi per le cose che non si possono cambiare. In altre parole: Don’t worry, be happy.
Più giornate particolari? L’agenda annuale è visionabile QUI.
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Il 27 settembre 2018 ringraziare è "in"
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Spunti per ringraziare in modo accattivante? Esempi per le cartoline di accompagnamento li trovate QUI.
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La versatilissima zucca
Per questi ultimi si utilizzavano le cosiddette zucche a bottiglia, che provenivano però dalle regioni tropicali dell’Africa centrale. Da qui i semi raggiunsero, trasportati dalle correnti marine, l’America. Nel 2500 a.C., lungo le rotte commerciali arrivarono anche in Egitto dove all’inizio della cronologia cristiana le zucche furono scoperte dai Romani che le chiamarono “cucurbitae“. Da tale espressione deriva la definizione di cucurbitacee, la famiglia alla quale la zucca appartiene. Sembra che il nome cucurbitacee risalga al sanscrito e significhi ‘attorcigliarsi’ con riferimento ai viticci ramosi che si attorcigliano intorno a qualsiasi sostegno. Per la parola zucca l’etimologia è incerta. Secondo alcune fonti deriva dal latino „cocutia“ – ovvero testa – trasformatosi più tardi in „cocuzza“,e infine in zucca. Comunque sia, la famiglia delle cucurbitacee è incredibilmente vasta, tanto che conta quasi 1000 specie.
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Zucche sportive ad oltranza
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Zucche da record: da mini a oversize
Ci sono però anche zucche gigantesche. Come il colosso di 1'054 chili con il quale un coltivatore svizzero ha conquistato il record mondiale ai campionati europei di Ludwigsburg alcuni anni fa. La zucca aveva una circonferenza di 5,74 metri ed è stato necessario l’impiego di un attrezzo speciale per issarla sulla bilancia. In base a una notizia del Tagesanzeiger, l’agricoltore zurighese ha prodotto in una sola estate ben tre esemplari di tali dimensioni: più pesanti di una mucca adulta e lunghi quanto un’auto di piccola cilindrata. E tutte hanno battuto il record mondiale. La prima zucca con 950,7 chilogrammi in una competizione a Berlino, la seconda con 953,5 chilogrammi ai campionati svizzeri di Jona e la terza con 1‘054 chilogrammi appunto a Ludwigsburg. Davvero notevole, non vi pare?
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Una calda vellutata di zucca per le serate fresche

Ingredienti per 4 persone: 600 g di polpa di zucca tagliata a cubetti, burro, 1 cipolla grossolanamente tritata, una grattugiata di radice di zenzero, 2 dl di panna liquida, 4 dl di vino bianco (p. es. Riesling), 2 dl di brodo di verdura, 1 cucchiaino di curry in polvere, pepe quanto basta.
Preparazione: soffriggere le cipolle con lo zenzero nel burro. Rosolarvi velocemente i cubetti di zucca e cospargere con il curry. Spegnere con il vino bianco e con il brodo. Cuocere per circa 20 minuti fino a quando i cubetti di zucca risultano teneri. Frullare il tutto con un frullatore a immersione. Unire la panna e pepare quanto basta. Guarnire a piacere con dei semi di zucca rosolati e condire con un filo d’olio di semi di zucca. Buon appetito!
A proposito: secondo gli esperti del settore, la minestra di zucca è particolarmente adatta per le persone freddolose. Perché la zucca riscalda dall’interno. L’effetto viene potenziato se alla minestra si aggiungono curry e zenzero, spezie che regolano a loro volta la termogenesi.
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Halloween: spaventosamente bello
Nel calendario celtico cadono in questo giorno sia l'inizio dell'inverno che il Capodanno delle streghe. Inoltre, secondo la tradizione, in tale data i morti tornavano sulla terra a cercare il proprio corpo. La gente prese quindi l'abitudine di travestirsi per proteggersi dagli spiriti maligni e dalle anime erranti.
L'odierno "dolcetto o scherzetto" è un misto tra questa tradizione e un'usanza irlandese del IX secolo. Questa pratica era detta "souling". Ciò significava andare di porta in porta, cantare una canzoncina e chiedere in cambio un "dolcetto dell'anima". Per ogni dolcetto dell'anima regalato o ricevuto, un'anima veniva salvata dal purgatorio. Furono gli emigranti irlandesi a introdurre quest'usanza in America. E da lì - perso ogni riferimento religioso - Halloween è ritornato in Europa. Oggi anche da noi, l'andare di porta in porta chiedendo dolciumi, le zucche e le feste di Halloween godono di grande popolarità.
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